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i segreti del bosco filarmonico

I segreti del Bosco filarmonico 

visita ai giardini e concerto di Fulvio Luciani 


8 luglio 2012, ore 19.30

Accademia Filarmonica Romana, Via Flaminia 118



programma:


Franco Piersanti: Il segreto del bosco vecchio, dalle musiche per il film di

    Ermanno Olmi

    1. Il testamento del Morro

    2. Silvifragus, ovvero il Vento Matteo

    3. Marcia del Reggimento

    4. Canzone dell’eterna estate


Bonn! una patacca tra Beethoven e Mussolini, per violino solo.

    Prima esecuzione assoluta (con cinque variazioni minime di Daniele

    Carnini)


Pietro Antonio Locatelli: Capriccio n.18 in sol maggiore, da L'arte del

    violino


Federigo Fiorillo: Capriccio in re maggiore n.28, dai 36 Capricci


Niccolò Paganini: Capriccio n.6, Lento

    Capriccio n.9, detto La caccia


Camillo Sivori: Capriccio n.1, Allegretto scherzando

    Capriccio n.5, Andante religioso

    Capriccio op.25 n.11, Agitato



Fulvio Luciani, violino

Accademia Filarmonica Romana

Pensi al violino e già un po’ ti viene in mente il virtuosismo e non la virtù: c’è, nella sua natura, una certa propensione ad ammaliare, l’anticamera del circuire.

Parlo da innamorato, ma credo che il suono del violino abbia qualcosa di magico. Non tanto per quel po’ di sbruffonaggine che pure mette di buon umore, quanto per la capacità che ha lui solo di mostrare quel che non c’è se non nella fantasia. Non so dire se il violino legga nell’immaginazione o se addirittura non la susciti, ma credo che questa sua malia, cui un po’ di esibizione di abilità serve solo a dissimulare l’incantamento che produce, sia non altro che il virtuosismo violinistico in sé e per sé.

Così, un programma in cui si ascolti la voce di un vento e di un bosco, si esegua un falso beethoveniano e si percorra una piccola storia del capriccio violinistico, appare come l’unico tra tutti gli infiniti possibili.

Il vento e il bosco sono nella versione che Franco Piersanti ha adattato per me dalle sue musiche per il film di Olmi “Il segreto del bosco vecchio”, il falso beethoveniano fu donato da Mussolini - lui, il Duce - all’Accademia Filarmonica per ingraziarsela ed è eseguito qui per la prima volta, corredato di cinque “variazioni minime” di Daniele Carnini, e i capricci sono a partire da Locatelli e Fiorillo per arrivare a quelli abbacinanti di Paganini e del suo allievo ed erede Sivori, più interiori.

f.l.