notizie
il violinista sul tetto
23 giugno 2012, ore 21
Castello Oldofredi, Iseo
programma:
Nino Rota: Un diavolo sentimentale
Dunayevsky - Dreznin: Fantasia, da Circus
Bernard Hermann: Due temi da Hitchcock, versione per violino e pianoforte di Franco Piersanti
Vertigo. Scena d'amore
Psycho. Titoli di testa
Chaplin - Ogermann: Smile, da Tempi moderni
Bock - Williams: Fiddler on the roof
Leonard Bernstein: Cinque scene da West Side Story, versione per violino e pianoforte di Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle
Maria
Tonight
America (Tempo di Huapango)
I feel pretty
Somewhere
John Williams: Tema, da Schindler's List
Gardel - Williams: Tango. Por Una Cabeza
John Williams: Danza del diavolo, da Le streghe di Eastwick
Fulvio Luciani, violino
Massimiliano Motterle, pianoforte
Festival Onde Musicali 2012
Il programma prende titolo dal film musicale di Norman Jewison, tratto dal celebre musical di Jerry Bock, le cui musiche furono registrate nientemeno che da Isaac Stern. Raccoglie musiche amate, com'è il tema da Schindler's List di Steven Spielberg, scritto da John Williams per il violino di Itzhak Perlman, com’è Smile, da Tempi Moderni di Charlie Chaplin, che qui è eseguito nella splendida versione dell'arrangiatore di Barbra Streisand, Claus Ogermann, o universalmente note, com'è Por una cabeza di Carlos Gardel, straordinario tango che è in più di una pellicola.
Il musical ricorre nel programma con la straordinaria Fantasia su Circus, celebre film sovietico amato da Stalin, scritta da Sergei Dreznin sulle musiche di Isaak Dunayevsky per Gidon Kremer ed eseguita qui in versione integrale, e con le Cinque scene da West Side Story di Leonard Bernstein, che Luciani e Motterle hanno adattato per sé, così com'era l'uso dei violinisti ottocenteschi, e che sono eseguite qui per la prima volta.
Non poteva mancare Bernard Hermann, nelle amorevoli versioni di Franco Piersanti, uno dei nostri autori di cinema più significativi e un cultore della sua arte.
Un diavolo sentimentale di Rota, che apre il programma, è l'unica musica non espressamente scritta per il cinema, ma tale è la suggestione legata al nome dell'autore da far credere che invece lo sia, in un gioco di specchi in cui non è chiaro se sia stato il suo linguaggio ad adattarsi al mezzo o se invece non lo abbia plasmato.