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Viaggi, incontri – terzo anno
Noi amiamo la natura quando è lasciata a sé, e altrettanto quando è ordinata dalla mano dell’uomo, perché è in quell’intervento che leggiamo noi stessi. Anche i poeti amano i vincoli che si impongono, che – spiegano – permettono di meglio esprimere, di meglio capire. I musicisti fanno qualcosa di simile con la forma delle variazioni. È una forma apparentemente neutra, squadrata a priori, come le aiuole simmetriche del giardino all’italiana o le formelle del tappeto orientale, che però nel tempo si è rivelata adatta ad accogliere l’indagine delle forze necessarie a instaurare quell’ordine: il segno lasciato dall’uomo. E allora il passo a ritroso dal Duo Concertante di Stravinskij, che utilizza le forme della poesia bucolica dell’antichità, l’egloga, il ditirambo, alle variazioni della Fantasia di Schubert e a quelle quasi agresti, arcadiche, dell’ultima Sonata di Beethoven, è quasi un percorrere il giardino di casa, un itinerario privato dentro sé.
Brescia
Ridotto del Teatro Grande
lunedì 11 marzo 2024
ore 20:00
Natura, poesia
Viaggi, incontri – progetto triennale
Igor Stravinskij: Duo concertant per violino e pianoforte
Franz Schubert: Fantasia in Do maggiore per violino e pianoforte, op. 159 D. 934 sul lied Sei mir gegrüsst, D 741
Ludwig van Beethoven: Sonata per violino e pianoforte n. 10 in Sol maggiore, op. 96
Fulvio Luciani, violino
Massimiliano Motterle, pianoforte