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Ciclo Mozart a Milano, terzo concerto
Esecuzione integrale delle Sonate e Variazioni per pianoforte e violino di Wolfgang Amadeus Mozart
Il miracolo mozartiano ha garantito una speciale extraterritorialità alla sua opera, che percepiamo antica e attuale a un tempo, come se si fosse conquistata il diritto alla sospensione dall’epoca in cui è stata scritta per meriti di bellezza. La sua musica ha il garbo e le buone maniere delle buone cose passate, ma è un teatrino che nasconde ben altro, e che deflagra non nella messa in scena ma nella mente e nel cuore dell’ascoltatore: una specie di film in costume, insomma, ma molto, molto vicino a noi.
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro 1 - Milano
domenica 20 maggio 2018 - ore 11
Wolfgang Amadeus Mozart: Sonata in do maggiore K.296 (Mannheim 1778)
Wolfgang Amadeus Mozart: Sonata in si bemolle maggiore K.378 (Salisburgo 1779, o ? Vienna 1781)
Wolfgang Amadeus Mozart: 12 Variazioni sulla canzone anonima “La bergère Célimène” (Vienna 1781) in sol maggiore K.359
Olivier Messiaen: Thème et variations per violino e pianoforte (1932)
Fulvio Luciani, violino
Massimiliano Motterle, pianoforte
Il terzo dei nostri concerti affronta finalmente il problema della variazione.
In sé la forma della variazione è poco appassionante: un tema, diviso in due perché lo si riconosca per bene, ornato prima ad una maniera, poi ad un’altra: tante formalità, poche sorprese.
Sarà che, come dicono i poeti, l’aumentare dei vincoli non pone un freno alla libertà di espressione ma al contrario la favorisce, così già con Mozart quello schema rigido sembra nascondere qualcosa di più, un racconto sottinteso. E un racconto chissà dove può portare.
È Beethoven ad inoltrarsi per quella strada senza paura, fino a fare della tecnica della variazione il motore primo della sua scrittura. E chi è venuto dopo, Brahms, Wagner, prosegue ancora. Una volta di più è il viaggio a contare, non l’idea in sé.
Le Variazioni K.359 su “La bergère Célimène”, tradizionali in tutto, sono in un certo senso al punto zero della variazione - ma quanto potente e violenta è la Variazione VII, e quanto distante dalla canzoncina del tema? -, e le Variazioni di Messiaen lo sono altrettanto, come se al termine del viaggio, varcato l’Ottocento e trascorso anche il primo Novecento, fosse necessario tornare per una volta a quella forma pura e neutra, dopo averla usata in tutti i modi.
Altre variazioni troveremo nel nostro percorso, meno innocenti di queste. Teniamo a mente, per allora, il punto di partenza.
Fulvio Luciani, violinista, e Massimiliano Motterle, pianista, con i nove concerti de “Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia” sono arrivati al quarto grande ciclo per laVerdi, dopo “Intorno a Brahms”, “Romantico Bach” e “Beethoven, l’invenzione della musica”: una collaborazione straordinariamente fruttuosa e duratura, che prosegue con successo dal 2013 e giunge qui al ragguardevole traguardo del trentaduesimo concerto.
http://www.laverdi.org/it/events/2017%20-%202018/mozart-e-messiaen
prossimo concerto:
M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro 1 - Milano
domenica 30 settembre 2018 - ore 11
Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia 4
Wolfgang Amadeus Mozart: Sonata in sol maggiore K.379 (Vienna 1781)
Wolfgang Amadeus Mozart: 6 Variazioni sulla canzone anonima “Au bord d’une fontaine” (ossia “Hélas, j’ai perdu mon amant”) in sol minore (Vienna 1781) K.360
Felix Mendelssohn Bartholdy: Sonata in fa maggiore (1838)